Come garantire un futuro sereno ai propri figli
di Fabrizio Fioravanti | pubblicato il 21 marzo 2019
Un genitore che guarda al futuro dei propri figli, lo fa sperando che possano realizzarsi, completare gli studi universitari, viaggiare, trovare un lavoro e guadagnare abbastanza da raggiungere e mantenere nel tempo un buon tenore di vita. Per aiutarli ad affrontare con successo le tante sfide della vita, è possibile valutare alcune soluzioni di investimento che potranno garantire loro un avvenire sereno e risultare vantaggiose già oggi, grazie alla disponibilità del fattore tempo in relazione all’età.
Una prima ipotesi è costituita dal PAC (Piano di Accumulo del Capitale), uno strumento flessibile – da “cucire su misura” sulla base delle proprie esigenze, della tempistica di cui si dispone e delle proprie capacità di risparmio – che consente l’accantonamento e l’investimento di piccole somme di denaro, sotto forma di rate (mensili, trimestrali o semestrali), in un arco temporale di medio-lungo periodo. I versamenti periodici possono essere modificati nell’importo e sospesi senza incorrere in penalità e, sempre senza alcun costo aggiuntivo, potranno essere riattivati, se e quando si vorrà. In tutti i casi, il sottoscrittore ha la facoltà di richiedere, in ogni momento, riscatti parziali o totali delle quote accumulate nel tempo. È la soluzione ideale per costruire – per sé o per gli altri – un capitale per un obiettivo futuro.
Una seconda ipotesi è rappresentata dal fondo pensioni. Le formule della previdenza complementare o integrativa – una forma volontaria e aggiuntiva rispetto a quella obbligatoria, ma non sostitutiva – rappresentano un valido supporto nella costruzione di una pensione adeguata. Anche in questo caso, il fondo pensioni consente di decidere con ampia flessibilità quando e quanto destinare al piano di risparmio pensionistico, in base alle proprie esigenze e disponibilità. Con la libertà di sospendere e riprendere i versamenti in ogni momento, senza alcun obbligo di versamento minimo o periodico. L’adesione alla previdenza complementare è rilevante e vantaggiosa anche da un punto di vista fiscale, grazie alla deducibilità del contributo, alla tassazione ridotta sui rendimenti, all’esenzione dell’imposta di bollo sui dossier titoli e alla tassazione massima della rendita al 15% (fino a un minimo del 9% – con 35 anni di adesione), invece dell’aliquota Irpef.
E allora perché non pensare, per i propri figli o nipoti, a qualcosa di diverso dal solito e di più durevole, che possa proteggerli oggi, dando loro una prospettiva ed una maggiore libertà d’azione domani?